
03 Lug Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia
Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (EPBD): cos’è e quali sono i suoi obiettivi
Il 14 marzo 2023, il Parlamento europeo ha approvato la proposta di revisione della Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (Energy Performance of Buildings Directive, EPBD) avanzata dalla Commissione. L’obiettivo delle due istituzioni è quello di mitigare l’impatto ambientale del settore a livello comunitario.
Le scadenze della Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia
In vista del 2050, l’EPBD stabilisce che:
- gli edifici di nuova costruzione occupati o gestiti da enti pubblici o di proprietà di questi ultimi siano a emissioni zero dal primo gennaio 2026;
- tutti gli edifici di nuova costruzione siano a emissioni zero dal primo gennaio 2028.
Stabilisce, inoltre, che gli edifici e le unità immobiliari di proprietà di enti pubblici, così come gli edifici e le unità immobiliari non residenziali, conseguano al più tardi:
- dal primo gennaio 2027, almeno la classe di prestazione energetica E;
- dal primo gennaio 2030, almeno la classe di prestazione energetica D.
Chiede, infine, che gli edifici e le unità immobiliari residenziali conseguano al più tardi:
- dal primo gennaio 2030, almeno la classe di prestazione energetica E;
- dal primo gennaio 2033, almeno la classe di prestazione energetica D.
Per gli edifici di interesse storico o architettonico che non sono protetti ufficialmente, i governi dovrebbero stabilire criteri per l’applicazione della classe di prestazione energetica più elevata tecnicamente, funzionalmente ed economicamente fattibile, mantenendo allo stesso tempo il carattere dell’edificio.
La promozione dell’energia solare
Ogni Stato membro è chiamato a predisporre un piano nazionale di ristrutturazione del proprio parco immobiliare e a pianificare gli investimenti necessari, tenendo conto della possibilità di accedere ai meccanismi di finanziamento dell’Unione, come il dispositivo per la ripresa e la resilienza istituito dal Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio.
Gli Stati membri sono chiamati anche a garantire l’installazione di adeguati impianti a energia solare, se tecnicamente idonei e realizzabili sotto il profilo economico e funzionale, come segue:
- entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della Direttiva, su tutti i nuovi edifici pubblici e i nuovi edifici non residenziali;
- entro il 31 dicembre 2026, su tutti gli edifici pubblici esistenti e gli edifici non residenziali;
- entro il 31 dicembre 2028, su tutti i nuovi edifici residenziali e i parcheggi coperti;
- entro il 31 dicembre 2032, su tutti gli edifici sottoposti a ristrutturazione importante.